Il test effettua un dosaggio specifico degli anticorpi IgM e IgG anti SARS-CoV2 mediante metodica CMIA (Immunometria a Microparticelle Chemiluminescenti).
FAQ - Domande frequenti
No. La risposta anticorpale è “soggetto-specifica”. Non tutti i soggetti hanno quindi la stessa risposta agli anticorpi e il diagramma riportato rappresenta uno schema esemplificativo della risposta media dei soggetti sani.Soggetti immunodepressi hanno una risposta più tardiva o addirittura assente.Soggetti con un sistema anticorpale particolarmente efficiente hanno in genere una risposta molto brillante e, come avviene per tutte le infezioni, possono non avere sintomatologia.
Su giudizio del medico curante il test può essere ripetuto, allorché rimanessero dei dubbi sulla sua interpretazione o nella sua valutazione della risposta anticorpale del soggetto. Si consiglia comunque di ripeterlo a distanza di 15 giorni se si ritiene di poter essere stati esposti all’infezione in tale periodo.
Se si riscontra un’alta positività agli anticorpi IgG ovviamente si è molto protetti dal virus e la possibilità di sviluppare una malattia è bassa. La contemporanea persistenza delle IgM sta a significare che l’infezione data da meno di 2 mesi.
No, ti dice se si è stati a contatto con l’infezione. Questa potrebbe ancora essere persistente nelle prime fasi soprattutto se il test risulta positivo per le IgM.
Vuol dire che non hai contratto l’infezione da 5 / 10 giorni. E’ infatti noto che nei primi giorni ci sia un’infezione che non ha ancora suscitato la comparsa di anticorpi.
La positività del test vuol dire che il virus è già stato contratto e stai sviluppando una resistenza. Se sono positive le IgA/ IgM vuol dire che il virus è stato contratto da meno di 10 giorni dalla primaria esposizione. Se invece cominciano ad essere presenti le IgG vuol dire che la risposta anticorpale ormai si è attivata da almeno 15 giorni. Le IgG proteggono dal virus e portano a guarigione.